Cari genitori,
la nostra lezione di ieri è stata dedicata alla lettura del copione, tutti insieme, così come la prassi richiede, ad una prima analisi dei personaggi ed anche al montaggio di alcune scene; i ruoli sono stati assegnati.
Alcuni ragazzi si sono subito concentrati e messi a cercare il modo per diventare quel personaggio, e questo è stato un bellissimo regalo per tutti.
Invece altri continuano a fare confusione senza sosta, mentre gli altri lavorano, senza rispettare il gruppo, se stessi e neanche noi.
Inoltre ieri, talvolta accade, è venuto fuori che alcuni dei “vecchi” fossero delusi per le dimensioni più modeste di altri della loro parte, nonostante la regista abbia specificato sin da subito che i ruoli non sono la somma delle battute, ma definiscono e realizzano il personaggio; un personaggio che può essere straordinario anche in un tempo breve.
Ci rendiamo conto che questo concetto sia di difficile comprensione per dei ragazzi così giovani, ma proprio questo è uno degli obiettivi del nostro percorso. Non abbiamo interesse ad alimentare fatui divismi all’interno di questo gruppo, nel quale il contributo di ognuno è fondamentale, e non dipende certo dalla quantità, ma dalla qualità di ciò che si fa.
Proprio da chi ci conosce da più tempo ci si aspettava invece la consapevolezza che le battute sono solo la parte minima di un ruolo; inoltre, il fatto che quasi nessuno abbia sentito la responsabilità di sostenere il lavoro dei nuovi arrivati, proprio attraverso l’esperienza accumulata, fermandosi solo alla superficie, ha provocato un leggero dispiacere alla nostra regista. Forse abbiamo sopravvalutato i nostri ragazzi, che – seppure eccezionali – sono sempre ragazzi, e dunque ci rimboccheremo le maniche per risolvere insieme a loro queste dinamiche che, si sa, in molti casi sono le dinamiche più presenti nella nostra vita.
Ecco che abbiamo un altro spunto importante sul quale lavorare.
Ieri, sono stata talmente impegnata nella lezione, da non riuscire a fare foto. Vi lascio una carrellata di alcuni momenti belli delle lezioni di quest’anno.
Buon weekend a tutti!!
Giulia
Buongiorno professoressa e valeria forse noi siamo stati fraintesi, ciò che volevamo dire non riguardava il favoritismo.
Venerdì prossimo ne parleremo tutti insieme così capirete meglio
Grazie buon weekend
Valeria
Cara Giulia ho ascoltato bene il vostro modo di esprimere il vostro punto di vista e ho capito bene la vostra battaglia
Mi sono stupita perché pensavo che conoscendomi foste consapevoli di quanto lo spettacolo sarà poi diverso dal copione scritto e quanto io ci tenga a dare a ognuno lo spazio necessario per esprimersi ad ogni modo ne parliamo venerdì tutti insieme
Anna Gambitta
Carissimi insegnanti del laboratorio stabile, ho letto e apprezzato il “diario di bordo” fin dall’inizio dell’avventura di mia figlia con voi e l’ho trovato sempre interessante e coinvolgente; oggi però l’ho trovato sorprendente, negativamente sorprendente. Dal terzo paragrafo appaiono giudizi nei confronti dei ragazzi, dei “vecchi” in particolare, espressi con termini che descrivono la difficoltà di comprensione di concetti base da parte dei ragazzi , l’inconsapevolezza dei ragazzi del valore delle battute, l’irresponsabita’ dei ragazzi di non sostenere i nuovi arrivati, l’essere causa ,i ragazzi, di aver provocato un leggero dispiacere alla “regista”, il bisogno di aiuto dei ragazzi per risolvere dinamiche presenti nella vita, la probabile sopravvalutazione dei ragazzi da parte degli insegnanti.
Esprimo tutta la mia delusione per quanto ho letto; i ragazzi , TUTTI i ragazzi hanno un valore inestimabile, è impossibile sopravalutarli. Sovrastimare le capacità di qualcuno avviene sovente con gli adulti; a volte la poca esperienza nel relazionarsi con i ragazzi appartenenti alla fascia di età più ” impegnativa”, quella dell’adolescenza , i “fatui divismi”, la poca compassione (intesa come capacità di comprendere senza accusare), la perdita di umiltà, portano gli adulti ad una errata percezione della realtà. È in queste condizioni che si perde di vista la battuta omofoba di un ragazzo che non conosce bene ciò che dice, si perdono di vista gli atteggiamenti discriminatori di una piccola nei confronti di una maggiore con qualche difficoltà.
Ecco, è quando si perde di attenzione alla sensibilità ferita degli adolescenti, quando li si giudica “infantili” come fosse un’accusa, è allora che potrebbe essere utile valutare la propria adeguatezza al ruolo rivestito.
Licia Scardilli
Buonasera,
ho letto con molta attenzione il suo commento, e le dico subito che concordo con lei sulla maniera nella quale lei lo conclude.
A fine prova – infatti – ci siamo dette che sicuramente avremmo dovuto rivedere qualcosa che riguarda il nostro percorso con i ragazzi. Ma ciò è assolutamente normale: un insegnante, che prenda a cuore il proprio lavoro, lo fa sempre.
Ogni tanto, però, serve anche evidenziare i problemi e mettere i ragazzi di fronte alle loro responsabilità; se alcune parole dell’articolo vi sono sembrate pesanti, ce ne dispiace. Se abbiamo scritto quelle parole, che non erano accuse, un motivo ci sarà sicuramente stato. Una cosa è certa: noi abbiamo un’immenso rispetto ed un’immensa considerazione dei vostri ragazzi, e lo abbiamo sempre dimostrato, ma vorremo anche che tutti loro ne avessero per noi. Ciò non sempre accade, ed alcuni di loro lo sanno molto bene. Detto questo, sbagliare non è un crimine per nessuno, men che meno per i ragazzi. I problemi vanno sollevati e riconosciuti, per poter essere risolti. Direi senza paura.
Noi continueremo mettercela tutta e, prima di tutto, lavoreremo sui nostri errori. Ma direi che ciò, almeno per noi, è abbastanza scontato.
Magari proviamo a parlarne insieme di persona, se ne abbiamo voglia?