Giacomo, un mistero presente (2024)

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Questo spettacolo, tenutosi il 4.6.2024, ha visto i partecipanti del laboratorio di teatro danza, mettere in scena un lavoro totalmente costruito insieme ai ragazzi.

Ecco cosa ci scrive la regista:

“Quest’anno, insieme ai ragazzi del laboratorio teatrale di teatro fisico di movimento, abbiamo intrapreso un’esperienza completamente nuova. Siamo partiti da una domanda che io ho posto ai ragazzi: “come vorreste la vostra scuola?”; la prima risposta che mi hanno dato è stata: “con gli armadietti”!

Da qui, in realtà, abbiamo iniziato una raccolta di esperienze, situazioni, gesti o osservazioni di situazioni che si verificavano in classe: i movimenti ed il modo di parlare dei professori, il registro, i compagni, i ritardi… Abbiamo analizzato e messo in evidenza le caratteristiche di ogni persona; abbiamo esplorato come da un movimento gestuale si potesse creare una coreografia di gruppo; come da un’intonazione si potesse arrivare ad esprimere un’emozione. Mi hanno raccontato di tantissime difficoltà, tanto che siamo arrivati al punto in cui, per farci coraggio e sdrammatizzare, elogiavamo le insufficienze; questo in realtà è stato un momento davvero prezioso per me: vedere i ragazzi cambiare espressione nel potermi dire che una cosa non era andata bene e magari, dopo un mese, raccontarmi di come avevano superato un compito che per loro era difficile è stato un percorso bellissimo, che mi ha arricchita tantissimo; mi ha permesso di cambiare punto di vista continuamente.

I ragazzi sono stati sempre propositivi non appena hanno capito che potevano essere liberi, all’interno di uno schema stabilito, di inventare qualsiasi cosa, di muoversi in qualsiasi modo, di essere qualcuno che non sono, di diverso da sé”.

Valeria Andreozzi

Il risultato di questo lavoro è stato uno spettacolo un po’ nonsense, anche se in realtà il senso c’è stato, eccome! La storia creata si snoda come un giallo comico, nel quale i ragazzi, insieme alla regista, hanno utilizzato diversi espedienti comici: l’ironia, il tormentone, il ridicolizzare, per neutralizzarle, situazioni serie che ci danno stress, il paradosso, l’assurdo e così via.

Per molti di loro questa era la prima esperienza teatrale; siamo certi di avere posto le basi per altri percorsi altrettanto gratificanti ed interessanti.

Vi lasciamo con una bella galleria di immagini e arrivederci al prossimo anno! 🎭


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