Cari ragazzi, cari genitori, siamo giunti alla fine di un altro anno “particolare”.
Sette ragazzi coraggiosi e due registe hanno deciso di lavorare a distanza su un laboratorio teatrale che non poteva essere svolto a teatro… Una scelta davvero difficile e piena di incognite; una contraddizione che alla fine è diventata una sfida, sorretta dalla certezza che avremmo potuto creare qualcosa di speciale, ma accompagnata anche da un pizzico di timore per le difficoltà che avremmo potuto incontrare.
Nonostante la distanza fisica e le connessioni ballerine, in poco tempo si è creato un gruppo coeso e pieno di creatività… pronto ad ogni eventualità!
Così, quando ci siamo resi conto che non sarebbe stato possibile tornare in presenza e che, a conclusione del percorso, avremmo dovuto realizzare un progetto on-line, ci siamo affidate alle capacità creative dei ragazzi per poter realizzare un prodotto audiovisivo che fosse soddisfacente per loro e che rispettasse in qualche modo i principi del teatro.
Durante tutto il percorso siamo riusciti sempre a fare un piccolo riscaldamento insieme, per mettere in moto il corpo – i muscoli del viso – le corde vocali – ma anche le emozioni – le idee – le storie, e abbiamo sempre lavorato facendo improvvisare i ragazzi.
Quell’appuntamento settimanale, spesso confinati in casa per brevi periodi di chiusura della scuola, per le quarantene, e per mille altre difficoltà, ha tenuto questi ragazzi uniti, in contatto costante, per tutto l’anno scolastico. I ragazzi si sono divertiti tanto e ci siamo divertiti anche noi insieme a loro.
Ed è proprio da loro che è nato il tema di questo lavoro: una banda criminale di cui ognuno è diventato un personaggio caratteristico, unico e auto creato.
Ma non vogliamo parlare oltre de “La Banda” per non rovinare la sorpresa!
Ciò che più di ogni altra cosa ci ha stupiti è stata la capacità dei ragazzi di diventare un gruppo unito, entusiasta, propositivo, in ascolto, desideroso ed attivo anche a distanza… che esempio!!
Abbiamo iniziato con un gruppo in cui molti dei ragazzi neanche si conoscevano e abbiamo salutato un gruppo di amici.
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