Associazione Laboratorio Stabile e Laboratorio Stabile di Teatro presentano il lavoro della stagione teatrale 2023/24, per il gruppo del venerdì.
Questo spettacolo, tenutosi il 1 giugno 2024, ha visto gli otto partecipanti portare in scena “L’amore medico”, una commedia di Molière che ha debuttato per la prima volta nel 1665.
La trama ruota attorno alle vicende di Sganarello che, ritenendo inutili i consigli interessati dei suoi più cari amici e di suo nipote, cerca di risollevare il morale della figlia Lucinde, caduta in uno stato di profonda tristezza. Scoprendo che Lucinde è in tale stato perché desidera sposare un giovane di nome Clitandre, Sganarello va su tutte le furie e rifiuta categoricamente il matrimonio. Sarà l’astuta serva Lisette ad elaborare un piano per aiutare la sua padrona a sposare il suo innamorato Clitandre. Lucinde finge, quindi, di essere gravemente malata, spingendo il padre preoccupato ad interpellare numerosi medici, il Dottor Tomès, il Dottor Des Fonanadrès, il Dottor Macroton e il Dottor Bahys, i quali, una volta visitata la finta ammalata, dichiarano che la ragazza è in punto di morte. Clitandre, guidato da Lisette, si presenta a sua volta a Sganarello, travestito da medico e diagnostica a Lucinde una depressione dovuta al suo desiderio di maritarsi: l’unico modo per guarirla è simulare un matrimonio con Clitandre stesso. I due innamorati, con la complicità di Lisette, fanno, dunque, firmare a Sganarello un contratto di matrimonio, che questi crede finto, ed usciranno felici di scena. Solo alla fine, Lisette rivela a Sganarello il tranello: il matrimonio era vero e sua figlia è fuggita con il suo amato Clitandre.
Lavorare su questo testo, oltre ad offrire ai ragazzi l’opportunità di riflettere su alcune tematiche, come il conflitto generazionale e la condizione subordinata della donna ai tempi di Molière ha, soprattutto, dato loro l’occasione di esplorare diversi caratteri, portandoli, da un lato, ad esasperare alcune delle proprie caratteristiche personali e, dall’altro, a cimentarsi in attitudini e comportamenti lontani dalla loro realtà quotidiana. Questa duplice sfida è stata cruciale per arricchire di sfumature la performance finale dei ragazzi, ma soprattutto per esplorare le loro possibilità creative, spesso molto più ampie di quanto loro stessi immaginano. In particolare, nel caso dei quattro dottori, a partire da alcuni suggerimenti presenti nel testo originale, abbiamo avuto modo di attribuire a ciascuno caratteristiche peculiari che lo distinguessero dagli altri e abbiamo dato vita a un arrogante Dottor Tomès, un imbranato Dottor Des Fonanadrès, un lentissimo Dottor Macroton e un nevrotico Dottor Bahys.
Durante il percorso di preparazione al saggio, il linguaggio di Molière, molto ricco e affascinante, ha presentato alcune difficoltà. La necessità di trovare un equilibrio tra l’adattamento del testo alle nostre esigenze e l’uso del linguaggio originale è stata un punto chiave del nostro lavoro. In alcuni casi, abbiamo modificato leggermente il testo per renderlo più accessibile, mentre in altri abbiamo lavorato per riuscire a padroneggiarlo, mantenendo la ricchezza e la bellezza della lingua di Molière.
Nonostante avessimo avuto poche occasioni per provare in teatro, i ragazzi, inoltre, hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento nella gestione degli spazi scenici. La loro abilità di orientarsi e muoversi sul palco è stata notevole, ed hanno lavorato con grande impegno per colmare le piccole lacune prima della rappresentazione.
Sono stata molto fiera di notare come, soprattutto durante, le prove finali e la messa in scena, i ragazzi abbiano mantenuto un atteggiamento sereno e collaborativo, dimostrando un vero spirito di squadra, aiutandosi nei momenti di difficoltà potenziale e sostenendosi a vicenda: tutti elementi che hanno contribuito al successo complessivo dello spettacolo.
Un ringraziamento speciale va, certamente, al laboratorio di truccatura teatrale, condotto da Valeria Pacini, che ha realizzato il meraviglioso trucco per lo spettacolo. Questo ha aiutato i ragazzi a sentirsi più coinvolti e a entrare ancora più in risonanza con i loro personaggi, aggiungendo un ulteriore livello di professionalità alla loro esibizione.
In conclusione, desidero complimentarmi con tutti i ragazzi per l’ottimo lavoro svolto e ringraziare la professoressa Licia Scardilli, non solo per il suo continuo supporto e per la sua dedizione, ma anche per essersi occupata delle musiche che hanno arricchito la nostra rappresentazione.
Speriamo di poter continuare questo viaggio teatrale insieme e di rivederci l’anno prossimo per nuove avventure sul palcoscenico.
Chiara Petrolati
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