“Cari genitori e cari ragazzi,
dopo tanti mesi eccoci di nuovo qui, sebbene un po’ più “a distanza” del solito!
L’ultima volta che ci siamo incontrati è stato a fine febbraio: indossavamo ancora i vestiti pesanti e nessuno aveva mai sentito parlare di Zoom.
Siamo finiti tutti in una situazione senza precedenti e anche noi ci siamo ritrovati di fronte all’esigenza di cambiare i nostri piani.
Ma come si può fare teatro a distanza? Come si può pensare di utilizzare una piattaforma digitale per il linguaggio artistico che, più di ogni altro, richiede vicinanza, contatto, relazione?
Non sì può, non interamente almeno.
Ma, per quanto fosse certo che avremmo dovuto mettere da parte, per il momento, il nostro lavoro sulla Mostellaria, sapevamo anche che, per quanto distanti, volevamo, rimanere uniti.
Volevamo rimanere un gruppo e continuare a giocare e a esercitarci insieme.
Abbiamo, perciò, familiarizzato con Zoom e sono continuati i nostri incontri settimanali: abbiamo potuto guardarci negli occhi, sebbene attraverso uno schermo, sentire le nostre voci e le nostre risate, anche se tramite un paio di cuffie o di altoparlanti e sperimentare qualcosa di nuovo, cercando di vivere il mezzo digitale come un’occasione e non come un ostacolo.
È nato, così, il nostro corso di teatro in scatola: non avrà il sapore del teatro fresco, fatto di persona, ma è comunque molto gustoso e può essere estremamente prezioso in situazioni di emergenza!
Infine oggi, con estremo orgoglio, possiamo presentarvi “TEATRO IN SCATOLA” il video ideato e realizzato con il contributo di tutti i ragazzi, durante il nostro percorso di teatro digitale.
Grazie all’impegno e alla creatività di ciascuno e al montaggio video realizzato da Andrea Carriero, abbiamo potuto raccontare i frammenti delle giornate vissute in quarantena e di alcuni dei nostri incontri su Zoom, mostrando come, aggiungendo alla routine un pizzico di creatività, divertimento e arte abbiamo potuto trovare gli aspetti positivi dello stare inscatolati tra quattro mura”! (Chiara Petrolati)